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"Paolo Boggi non vuole essere definito 'scrittore'. Lo annotava all'epoca del primo pamphlet 'Mercanti di Moda' e lo ribadisce oggi mentre firma questa quinta pubblicazione. Ne è realmente convinto, ma è forse proprio questa condizione di intruso, di outsider che vuole 'farsi capire dal garagista' a consentirgli totale libertà quando si avvicina al foglio, spesso a notte fonda: libertà di sfogarsi, opporsi, dibattere, polemizzare soprattutto con se stesso e annotare senza filtri una mole enorme di pensieri e ricordi. Il risultato è un distillato di riflessioni che non hanno nulla di accademico, ma che sono molto più stimolanti di quanto lui immagini. 'Se il dubbio fosse un Babà' contiene appunti e note sui temi diversi, seguiti da una raccolta di interventi di attualità pubblicati sul blog del 'Fatto Quotidiano'. Boggi forse non è uno scrittore, ma certamente può essere definito un 'accanito generatore di dubbi'. Boggi fa pensare, smuove il pensiero dell'interlocutore, e anche la più fosca analisi sulle sorti dell'uomo moderno, perfettamente riflessa nel suo 'indecente modo di vestire', si risolve sempre in una fulminante battuta di chiara matrice partenopea".